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    April 19, 2025
  • Documenti Fondamentali

    Preparati per il tuo incontro legale con la giusta documentazione.

    IL PRIMO PASSO NELLA TUA DIFESA PENALE

    Al primo incontro è importante portare un qualsiasi atto del procedimento penale: un avviso di garanzia, una querela, l’elezione di domicilio, un 415-bis, una citazione a giudizio. Basta uno solo. Ci serve per depositare ufficialmente la nomina e iniziare a combattere sul serio.

    E se non hai nulla? Non è un problema.

    Possiamo sempre fare un’istanza ex art. 335 c.p.p. per accedere ai registri della Procura e capire se sei coinvolto, come indagato o come persona offesa. È una procedura rapida, utile anche per fare chiarezza quando le notizie sono frammentarie o incerte. Perché la prima vera difesa è sapere dove ci si trova, e da lì decidere come reagire.

    RISARCIMENTO DANNI: DA QUI SI PARTE

    Se hai subito un danno, il punto di partenza è sempre lo stesso: capire, ricostruire, agire.

    Al primo incontro porta con te tutto ciò che può aiutarci a farlo: un referto medico, che sia dell’ospedale o del tuo medico curante; i dati di chi era coinvolto nel sinistro o di chi ti ha causato il danno; se ci sono, anche i verbali della polizia e gli estremi delle assicurazioni.

    Non hai nulla? Nessun problema. Ci pensiamo noi.

    Possiamo fare visure, cercare i dati, avviare le verifiche necessarie per risalire ai responsabili.

    E se hai già sostenuto delle spese mediche, farmaci, terapie, ticket… portaci anche quelli.

    Tutto il resto – danni biologici, morali, patrimoniali – lo quantificheremo insieme, anche con l’aiuto di un medico legale o altri professionisti.

    CONTRATTO, PRIMA LINEA DI DIFESA: FARSI ASSISTERE PRIMA È RISPARMIARE DOPO

    Troppo spesso i problemi nascono da accordi “a voce”, stretti con una stretta di mano o con un messaggio al volo. Ma quando le cose si complicano, solo ciò che è scritto conta davvero.

    Un contratto ben fatto – su carta o in forma digitale – protegge, chiarisce, previene.

    Mettere nero su bianco diritti e doveri evita fraintendimenti, ritardi, contenziosi.

    E se un giorno servirà farlo valere, ogni clausola sarà la tua miglior difesa.

    Per questo ti assistiamo anche prima che sorgano i problemi, aiutandoti a redigere o revisionare i contratti più importanti: collaborazioni, forniture, affitti, vendite, incarichi professionali, prestazioni d’opera.

    La differenza tra un rischio e una garanzia?

    Spesso è solo una firma, ma scritta nel modo giusto.

    DECRETO INGIUNTIVO: COSA SERVE PER PARTIRE

    Se hai fornito un servizio o consegnato merce e il pagamento non è mai arrivato, il primo passo è semplice: porta con te tutto ciò che dimostra quel rapporto.

    Contratti, fatture elettroniche, ordini firmati, scambi di email o PEC, documenti di trasporto, conferme d’ordine, estratti conto, solleciti non contestati: ogni dettaglio può fare la differenza.

    Più è solida la documentazione, più sarà veloce ottenere un decreto ingiuntivo.

    E se tutto è a posto, si può anche procedere senza udienza, in tempi brevi e con costi contenuti.

    Per chi lavora seriamente, ogni credito è un diritto.

    PROVE MULTIMEDIALI - CHAT, FOTO, AUDIO: SÌ, CONTANO

    Ci chiedete spesso se registrazioni, messaggi WhatsApp, foto o chat possono essere usati come prova. La risposta è: sì, se sei parte della conversazione o testimone diretto del fatto, la prova è lecita e utilizzabile.

    Puoi registrare una conversazione se ci sei dentro. Puoi mostrare uno screenshot, una chat, una foto.
    L’unico limite è intercettare di nascosto ciò che non ti riguarda: in quel caso la legge parla di intercettazione abusiva, e la prova non si può usare.

    Se sei presente, puoi documentare.
    E quella prova può fare la differenza.

    SUCCESSIONE: COSA FARE DAVVERO, SENZA ERRORI

    Quando viene a mancare qualcuno, da dove si parte?

    Certificato di morte, documenti di famiglia, visure catastali, conti correnti, testamento se c’è. Poi, quasi subito, si pensa alla dichiarazione di successione.

    Ma attenzione: presentare la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate non significa accettare l’eredità.

    È solo un adempimento fiscale, non ha valore civile.

    L’eredità si accetta in modo espresso, con un atto formale davanti a notaio o in Tribunale, oppure in modo tacito, se si compie un atto che mostra chiaramente la volontà di accettare (come vendere un bene ereditario o pagarne un debito).

    In alternativa, si può accettare con beneficio d’inventario, per tutelarsi dai debiti.

    Quando si eredita, capire prima è meglio che correggere dopo.
    Affidati a chi sa dove mettere i piedi. E agisci con chiarezza.